Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo. A volte mi secco e allora do una spazzolato a tutto e a tutti. Oggi ad esempio mi sono appena calmato dall’ultima arrabbiatura. Ieri devo aver spolverato via tre o quattro isole e altrettanti gusci di noce che gli uomini chiamano navi…
Disegnata e sceneggiata nel 1967 da Hugo Pratt, Una ballata del mare salato è la prima storia della lunga saga a fumetti che vede come protagonista Corto Maltese, il marinaio gitano, figura archetipica dell’avventuriero solitario e disincantato, sempre in cerca di un’altra isola. Quella narrazione per immagini e parole è stata poi trasformata in un romanzo che ne ricalca fedelmente la trama e ne ridisegna i personaggi.
Naufragi, rapimenti, tentativi di fuga, omicidi, inseguimenti, poi sogni impossibili, amori irrealizzabili e amicizie tenaci sono i cardini di questo romanzo che, come la narrazione d’origine, viene a situarsi a buon diritto nell’orizzonte di un’epica popolare.
Siamo nei Mari del Sud prima che scoppi la Grande Guerra. Agli ordini di Monaco, Corto e Rasputin, furfante di origine russa cui il destino dell’intrepido marinaio è indissolubilmente legato, assaltano navi mercantili per impossessarsi del carbone che trasportano e rivenderlo a peso d’oro alla marina tedesca. Intorno a loro Pandora e Cain, due giovani naufraghi, il tenente Slutter, un tedesco idealista e sognatore, e una miriade di altri personaggi. Un romanzo ricco di colpi di scena che costringe il lettore a divorare pagine su pagine per giungere al sorprendente finale.