Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon

aaa lo stranocaso Mezzanotte e 7 minuti. Il cane era disteso sull’erba in mezzo al prato di fronte alla casa della signora Shears. Gli occhi erano chiusi. Sembrava stesse correndo su un fianco, come fanno i cani quando sognano di dare la caccia a un gatto. Il cane però non stava correndo, e non dormiva. Il cane era morto. Era stato trafitto con un forcone. Le punte del forcone dovevano averlo passato da parte a parte ed essersi conficcate nel terreno, perché l’attrezzo era ancora in piedi. Decisi che con ogni probabilità il cane era stato ucciso proprio con quello perché non riuscivo a scorgere nessun’altra ferita, e non credo che a qualcuno verrebbe mai in mente di infilzare un cane con un forcone nel caso in cui fosse già morto per qualche altra ragione, di cancro per esempio, o per un incidente stradale. Ma non potevo esserne certo.

Christopher è un ragazzino di quindici anni con una sindrome di Asperger (una tipologia particolare di autismo). Il romanzo, narrato da lui in prima persona, racconta, in presa diretta l’indagine che Christopher sta facendo sulla morte di Wellington, il cane della vicina (che ha trovato conficcato in terra con un forcone), indagine che lo porterà a rivedere molti aspetti della sua vita e della sua famiglia. Un romanzo ironico e tenerissimo, a tratti farà ridere, fino a trovarvi a ridere forte, mentre magari state leggendo, da soli, a tratti potrà commuovere fino alle lacrime. Christopher adora la matematica in cui è bravissimo, adora il rosso, odia il giallo, il marrone e il contatto fisico. Non capisce le espressioni degli altri … (le facce cambiano troppo rapidamente), ma ha un intuito sviluppato per molte altre cose. Leggetelo, vi dispiacerà che sia finito. Ah, dimenticavo… viene consigliato come libro per ragazzi, vi toccherà trovare un adolescente a cui regalarlo per avere poi un’ottima scusa per leggervelo… scherzi a parte, un libro senza età… chapeau 😉

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