Ricostruire le notizie, andare alle fonti: i due Marò e la mediatizzazione italiana

In una delle vicende più sovra-esposte mediaticamente degli ultimi anni, quella dei due Marò, mi ha sempre colpito la totale mancanza di riferimento, dei media italiani, al fatto che i due soldati italiani tanto esaltati hanno, di fatto, ucciso due persone inermi e giovani. La stessa identificazione della vicenda che mette al centro i due assassini anziché le due vittime, mi è parsa, da subito, davvero “strana”. La mia meraviglia è continuata quando i telegiornali, in quasi tutti i canali, seppur con tagli diversi, hanno iniziato a rappresentarli in modo agiografico e quando sono apparsi quasi come rappresentanti, dei quali essere orgogliosi, dell’italianità. Come canta Daniele Silvestri, ormai da tempo, mi accade di “non sentirmi italiano”, se essere italiano significa essere orgoglioso di due persone che, comunque si legga la vicenda, per errore (altri sedici colpi hanno forato lo scafo dove viaggiavano i due pescatori uccisi!) o per volontà… hanno ucciso due persone totalmente inoffensive. La politica italiana non ha certo brillato nella gestione della vicenda, sfruttandola, piegandola ai propri interessi, fornendo ai media un orientamento (e gestendola in maniera farsesca dal punto di vista diplomatico) come si potrà vedere dalla magistrale ricostruzione di Matteo Miavaldi, ricostruzione che, consentirà, grazie all’ospitalità di Giap di effettuare le verifiche di fonti, di dati, e informazioni sui protagonisti mediatici e politici della vicenda e del loro punto di vista (nonché della loro eventuale “convenienza” o del perché si sono presentati prima in un modo… poi…). Trovate una ricostruzione e molti articoli e link a fonti originali qui: costruitevi autonomamente la vostra opinione andando a verificare le fonti delle ricostruzioni (clicca per visitare)

A livello tecnico la vicenda può essere analizzata come ottimo esempio di “costruzione” (non ri-costruzione) di una storia e di manipolazione dell’opinione pubblica attraverso la produzioni di una storia pre-interpretata univocamente, rispetto alla quale i significati  da attribuire vengono già forniti, anziché di materiali per “costruire” la propria interpretazione su quella vicenda. Si possono rintracciare, in modo piuttosto evidente, seppur non ordinato e non troppo progettato, nella vicenda medesima, strumenti e tecniche dello storytelling che hanno finito per coinvolgere persino la Ferrari…

Per capire che cosa è lo storytelling do la parola all’amico e collega Andrea Fontana, tra i massimi esperti italiani. Leggi qui un’intervista ad Andrea Fontana.

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