Skills Outlook 2013 (le competenze degli italiani) – Ocse e Comunità Europea – Ora Basta!

oecd

I peggiori nelle competenze linguistiche, quasi i peggiori (penultimi per un soffio “battuti” dalla Spagna che fa peggio di noi, di poco) nelle competenze nazionali. L’emergenza riguarda sia le sottocomponenti (coorti) anziane del campione italiano sia, e questo richiede un intervento immediato, le sottocomponenti (coorti) più giovani. Se i nostri laureati sono comparabili ai diplomati di altri paesi risulta chiaro come il problema si centri anche sulla didattica offerta dall’intero percorso di istruzione. Non meraviglia, infatti, il risultato disastroso di chi ha bassi livelli di istruzione (problema sul quale, ovviamente, occorre intervenire per innalzare il livello medio, la partecipazione, ridurre abbandono e dispersione), meraviglia invece perché le performances sono peggiori del previsto, la situazione delle persone diplomate e laureate.

Siamo di fronte a un’emergenza chiara: per gli anziani occorre pensare, visto l’allungamento medio della vita, a come maggiori competenze possano consentire di gestire in modo nettamente migliore la parte restante della vita, per i giovani, invece, intervenire sulla qualità dell’istruzione e sulla partecipazione alla stessa è l’unico modo per arginare il problema della disoccupazione, della mancata crescita economica… Come ricercatore che si occupa di queste cose trovo ridicolo pensare che siano proprio le generazioni politiche, sindacali e di decisori dell’istruzione, della ricerca, della formazione che hanno prodotto questa situazione a pretendere di avere le soluzioni per risolverla. 

Un esempio per tutti dei tantissimi dati: la relazione tra competenze alfabetiche e impatto della provenienza socio-economico sulle competenze… l’Italia è in modo impressionante sotto media per i livelli di alfabetizzazione, mentre è ampiamente sopra la media per l’impatto della provenienza (background socio-economico). Detto in parole povere: riusciamo ad alfabetizzare pochissime persone e per quelle poche persone ha un impatto fortissimo la provenienza socio-culturale (l’impatto della famiglia, dell’ambiente)… ovvero? la scuola italiana funziona benissimo per chi non ne ha bisogno.

Il rapporto suggerisce anche di incentivare il livello di formazione on the job (scarsissime le competenze acquisite nel mondo del lavoro).

Per l’indagine sono stati utilizzati campioni rappresentativi della popolazione attiva. In questa indagine i soggetti attivi sono stati considerati quelli di età compresa tra i 16 e i 65 anni. L’indagine ha previsto il campionamento in 24 paesi (22 membri dell’Ocse) e alle persone facenti parte del campione è stato sottoposto un questionario per rilevare alcune informazioni di base (sesso, composizione famigliare, condizione occupazionale, etc. che possiamo considerare come le “variabili di sfondo”) ed è stato chiesto loro di partecipare a un test delle competenze linguistiche e matematiche. Questi test  rilevano, per esempio, la capacità di comprensione di testi scritti oppure di svolgere operazioni matematiche di varia complessità. Le domande dei test sono le stesse in tutti i paesi, vengono tradotte nella lingua locale, garantendo così, grazie anche all’armonizzazione delle tecniche di campionamento, la comparabilità dei risultati.

Leggi il rapporto completo cliccando qui.

Employement outlook (luglio 2013) clicca qui.

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Una risposta a Skills Outlook 2013 (le competenze degli italiani) – Ocse e Comunità Europea – Ora Basta!

  1. soudaz ha detto:

    A reblogué ceci sur Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino) and commented:
    Da leggere e studiare con attenzione

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